Ed eccomi qua a raccontare la storia di Teresa, una mia grande ammiratrice, come si è definita lei stessa, che da tanto tempo mi segue sulle pagine social.
Molto appassionata dei ricci in genere, mi ha detto che da tanto tempo era suo desiderio venire a trovarci perchè le nostre permanenti sono bellissime.
Ma abitando a 50 km dal nostro salone, non era facile per lei organizzare questo appuntamento, nonostante lo desiderasse tanto… Ma poi, come spesso succede, è la vita stessa che ti mette davanti a delle scelte ed è cio che è successo a Teresa che si è trovata costretta a chiamarmi per risolvere il danno che i suoi capelli avevano subito.
Ma andiamo con ordine.
Teresa è una bellissima donna, minuta, deliziosa, molto curata e appena l’ho conosciuta la prima cosa che mi è saltata all’occhio, sono stati i suoi tanti tanti capelli che a prima vista sembravano anche sani e in ordine!
Ma appena le ho toccato i capelli mi son resa conto che la realtà era ben diversa!
Le ho così chiesto di raccontarmi cosa le fosse successo.
Ha iniziato il suo racconto dicendomi di aver sempre fatto la permanente in un centro nel suo paese, lei adora i capelli con i ricci definiti, non sempre però, i risultati sono stati eccellenti, ogni tanto qualche ciuffo di capelli restava liscio e il riccio non sempre era come lo desiderava ma, nel complesso, grossomodo erano accettabili.
Purtroppo 2 mesi, ha deciso di affidare i suoi capelli a mani probabilmente inesperte in materia di permanente e ahimè… il danno subito è ora sotto i miei occhi.
Al tatto, sono subito apparsi completamente inariditi e con punte che avevano perso tono e consistenza; la radice poi, mostrava segni di evidenti danni legati a un montaggio dei bigodini fatto male e con poca attenzione.
Ma a un occhio non molto attento, tutto ciò passava inosservato perchè, con grande maestria, Teresa riusciva a nascondere tutto grazie a una perfetta piega fatta con il ferro e poi la sua massa e volume facevano il resto… a tutto ciò si è aggiunta la beffa al danno, perchè il ferro purtroppo non ha fatto altro che peggiorare la situazione già di per se impegnativa.
Sono stata molto titubante se procedere o meno con la permanente, nonostante non fosse la prima volta che mi trovassi in situazioni simili ma alla fine abbiamo deciso di tagliare un pò le punte e quindi a capelli bagnati, fare una valutazione più precisa della situazione reale.
Effettivamente su tutta la parte superiore non c’era nemmeno l’ombra di un movimento riccio, ma in compenso le lunghezze erano senza tono e sicuramente l’utilizzo ripetuto del ferro su un capello così stressato, lo ha portato anche a dare l’impressione che fosse proprio “cotto” ma nonostante ciò, devo dire che la risposta al test di resistenza, è stata abbastanza buona, vista la situazione.
Teresa era proprio disperata, questi capelli non la rappresentavano più e in me ha visto l’unica speranza, l’ultima spiaggia…
Quindi con lei, sempre convinta che peggio di così non poteva andare, abbiamo deciso di procedere e io di accettate questa nuova sfida e fare anche per lei, la permanente D’Ora.
Il lavoro è stato lungo!
In primis non speravo in un gran risultato ma alla fine il risultato è stato strabiliante, tanto che stentavo anch’io a credere che fossero gli stessi capelli di qualche ora prima.
E Teresa è stata felicissima come me.
Certo ora dovrà curali a casa con i nostri prodotti per poter migliorare la situazione, spuntarli con regolarità ma certamente adesso hanno una forma e una direzione.
A questo punto, nonostante Teresa non ami apparire sui social, mi ha detto: “Miria, se raccontare la mia storia può aiutare altre donne in difficoltà come me, beh…allora vai pure!”
Ed è quello che ho fatto.
Come lei stessa ha detto, mi prendo una grande responsabilità ogni qual volta arriva in salone una donna con questo tipo di problema ma la conoscenza del servizio permanente, l’esperienza negli anni legata a questo tipo di problematiche e l’utilizzo di prodotti volti a proteggere capelli “difficili”, mi permette tutto sommato di spingermi oltre per cercare di salvare situazioni disperate che diversamente non avrebbero soluzioni, se non quella di tagliare tutto.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra) Telegram
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa



